Aṅguttara Nikāya
Cetana Sutta
11.2. Volizione
“Per una persona virtuosa, colma di virtù, non vi è volizione: ‘Possa io essere libero da rimorso.’ E’ nella natura delle cose che una persona virtuosa, colma di virtù, sia libera da rimorso.
Per una persona libera da rimorso, non vi è volizione: ‘Possa la gioia sorgere in me.’ E’ nella natura delle cose che la gioia sorga in una persona libera da rimorso.
Per una persona felice, non vi è volizione: ‘Possa l’estasi sorgere in me.’ E’ nella natura delle cose che l’estasi sorga in una persona felice.
Per una persona rapita dall’estasi, non vi è volizione: ‘Possa il mio corpo essere sereno.’ E’ nella natura delle cose che una persona rapita dall’estasi abbia il corpo sereno.
Per una persona con un corpo sereno, non vi è volizione: ‘Che io possa sperimentare il piacer.’ E’ nella natura delle cose che una persona serena sperimenti il piacere fisico.
Per una persona che sperimenta il piacere, non vi è volizione: ‘Possa la mia mente essere concentrata.’ E’ nella natura delle cose che la mente di una persona che sperimenta il piacere sia concentrata.
Per un persona con mente concentrata, non vi è volizione: ‘Possa io conoscere e vedere le cose come realmente sono.’ E’ nella natura delle cose che una persona con mente concentrata conosca e veda le cose come realmente sono.
Per una persona che conosce e vede le cose come realmente sono, non vi è volizione: ‘Possa io provare il disincanto.’ E’ nella natura delle cose che una persona che conosce e vede le cose come realmente sono possa provare il disincanto.
Per una persona con disincanto, non vi è volizione: ‘Possa sviluppare il distacco.’ E’ nella natura delle cose che una persona con disincanto sviluppi il distacco.
Per una persona distaccata, non vi è volizione: ‘Possa io realizzare la conoscenza e la visione della liberazione.’ E’ nella natura delle cose che una persona distaccata realizzi la conoscenza e la visione della liberazione.
In questo modo, il distacco ha la conoscenza e la visione della liberazione come suo scopo, come suo frutto. Il disincanto ha il distacco come suo scopo, suo frutto. La conoscenza e la visione delle cose come realmente sono hanno il disincanto come scopo, come frutto. La concentrazione ha la conoscenza e la visione delle cose come realmente sono come suo scopo, suo frutto. Il piacere ha la concentrazione come suo scopo, suo frutto. La serenità ha il piacere come suo scopo, suo frutto. L’estasi ha la serenità come suo scopo, suo frutto. La gioia ha l’estasi come suo scopo, suo frutto. La liberazione da rimorso ha la gioia come suo scopo, suo frutto. Le virtù benefiche hanno la liberazione da rimorso come scopo, come frutto.
In questo modo, le qualità mentali conducono alle qualità mentali, le qualità mentali portano le qualità mentali al loro compimento, in modo da raggiungere l’Opposta Riva.”