Dīgha Nikāya
Subha Sutta
10. Il giovane Subha
Moralità, Concentrazione, Saggezza
Così ho sentito. Una volta il Venerabile Ananda soggiornava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, al parco di Anathapindika poco dopo il trapasso del Sublime. In quel tempo il giovane Subha, il figlio di Todeyya si trovava a Savatthi per affari.
E Subbha disse ad un giovane: “Recati, ragazzo, dove dimora l’asceta Ananda e chiedi a mio nome se è in buona salute, libero da fatica, forte, vigoroso e pieno di conforto, e poi gli dirai : “Subha, il figlio di Todeyya sarebbe onorato se il Venerabile Ananda potesse, colmo di compassione, visitare la sua abitazione.”
“Molto bene, signore”—rispose il giovane. Quindi si recò dal Venerabile Ananda e, dopo averlo rispettosamente salutato, si sedette ad un lato. Poi consegnò il messaggio.
Il Venerabile Ananda rispose: “Non è il momento giusto, giovane. Oggi ho preso delle medicine. Forse sarà possibile venire domani.” Il giovane si alzò e ritornò da Subha dove riportò ciò che gli aveva riferito il Venerabile Ananda, aggiungendo: “La mia missione è stata portata a termine, il Venerabile Ananda probabilmente verrà domani.”
Quindi all’alba, il Venerabile Ananda si vestì, prese mantello e scodella e, accompagnato dal Venerabile Cetaka si recò all’abitazione di Subha e, ivi giunto, si sedette al posto preparato. Quindi Subha si avvicinò al Venerabile, scambiò le consuete cortesie e si sedette ad un lato. Poi disse: “Il Ven. Ananda è stato per molto tempo l’attendente personale del Venerabile Gotama, vivendo con lui e vicino lui. Voi, Venerabile Ananda, sapete cosa lodava il Venerabile Gotama, e con che cosa risvegliava ed esortava le persone. Quali erano queste cose, Venerabile Ananda ?”
“Subha, c’erano tre qualità che il Sublime lodava, con cui risvegliava ed esortava le persone. Quali tre? La moralità degli Ariya, la concentrazione degli Ariya e la saggezza degli Ariya. Queste erano le tre qualità che il Sublime lodava, con cui risvegliava ed esortava le persone.”
“Ven. Ananda, qual è la moralità degli Ariya che lodava il Venerabile Gotama, con cui risvegliava ed esortava le persone?”
“Caro ragazzo, un Tathagata sorge nel mondo, un Arahant, un Buddha pienamente illuminato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato. Egli, dopo aver realizzato personalmente la suprema conoscenza, proclama questo mondo con i suoi dei, i suoi Mara, i suoi Brahma, i suoi asceti e i suoi bramani, i suoi re e le sue genti. Egli insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, nel mezzo e alla fine. Egli proclama la vita santa nella sua completezza ed essenza, interamente perfetta, colma di purezza. … [continua come Digha Nikaya 2.] Così un monaco raggiunge la perfezione di tale moralità.
Questa è la la moralità degli Ariya che lodava il Venerabile Gotama, con cui risvegliava ed esortava le persone. Malgrado ciò c’è ancora da fare.”
“E’ meraviglioso, Venerabile Ananda, è meraviglioso! Questa moralità degli Ariya è perfettamente adempiuta, non lasciata incompleta. Ed io non vedo questa moralità degli Ariya adempiuta fra gli asceti e i bramani di altre scuole. E se qualcuno di loro avesse trovato questa perfezione avrebbe detto: “Noi abbiamo fatto abbastanza! La meta del nostro ascetismo è stata raggiunta! Non c’è niente più da fare!” Ed invece il Ven. Ananda dichiara che c’è ancora da fare.”
Fine della prima parte
“Ven. Ananda, qual è la concentrazione degli Ariya che lodava il Venerabile Gotama, con cui risvegliava ed esortava le persone?”
“Come un monaco custodisce le porte dei sensi? [continua come Digha Nikaya 2.]
… Questo viene a lui tramite la concentrazione.
Questa è la moralità degli Ariya che lodava il Venerabile Gotama, con cui risvegliava ed esortava le persone. Malgrado ciò c’è ancora da fare.”
“E’ meraviglioso, Venerabile Ananda, è meraviglioso! Questa concentrazione degli Ariya è perfettamente adempiuta, non lasciata incompleta. Ed io non vedo questa concentrazione degli Ariya adempiuta fra gli asceti e i Bramani di altre scuole. E se qualcuno di loro avesse trovato questa perfezione avrebbe detto: “Noi abbiamo fatto abbastanza! La meta del nostro ascetismo è stata raggiunta! Non c’è niente più da fare!” Ed invece il Ven. Ananda dichiara che c’è ancora da fare.”
“Ven. Ananda qual è la saggezza degli Ariya che lodava il Venerabile Gotama, con cui risvegliava ed esortava le persone?”
“Così, con la mente concentrata … [continua come Digha Nikaya 2.] … Ciò viene da lui conosciuto mediante la saggezza.”
Egli realizza le Quattro Nobili Verità … [continua come Digha Nikaya 2.]
Questa è la saggezza degli Ariya che lodava il Sublime con la quale risvegliava ed esortava le persone. Oltre a quello non c’è niente da essere fatto.”
“è meraviglioso, Venerabile Ananda, è meraviglioso! Questa saggezza degli Ariya è adempiuta perfettamente, non lasciata incompleta. Ed io non vedo questa concentrazione degli Ariya adempiuta fra gli asceti e i bramani di altre scuole. Magnifico, Venerabile Ananda! Straordinario! Proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, si rivelasse ciò che era nascosto, si mostrasse la via a chi si era smarrito, o si recasse una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, allo stesso modo il Venerabile Ananda—con vari metodi—ha reso chiaro il Dhamma. Venerabile Ananda io prendo rifugio nel Buddha, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa il Venerabile Ananda accettarmi come seguace laico che ha preso rifugio da questo giorno e per tutta la vita.”