Dīgha Nikāya

Kevatta (Kevaddha) Sutta

11. Kevatta

Così ho sentito. Una volta il Beato soggiornava a Nalanda, nel boschetto dei manghi di Pavarika. Allora, Kevatta, il capofamiglia, si avvicinò al Beato e, al suo arrivo, si inchinò e sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Beato: “Venerabile Signore, questa [città di] Nalanda è potente, prospera e molto popolata, piena di persone che hanno fede nel Beato. Sarebbe bene che il Beato chiedesse ad un monaco di fare la dimostrazione di un miracolo dei poteri psichici a partire dallo stato umano superiore affinché Nalanda abbia ancora più fede nel Beato. Appena detto ciò, il Beato disse a Kevatta, il capofamiglia: “Kevatta, non è così che insegno ai monaci: ‘Andate, monaci, fate la dimostrazione dei vostri poteri psichici ai laici vestiti di bianco’.

Una seconda volta… Una terza volta, Kevatta, il capofamiglia, disse al Beato: “Non vorrei disputare con il Beato, ma vi dico: “Venerabile Signore, questa [città di] Nalanda è potente, prospera e molto popolata, piena di persone che hanno fede nel Beato. Sarebbe bene che il Beato chiedesse ad un monaco di fare la dimostrazione di un miracolo dei poteri psichici a partire dallo stato umano superiore affinché Nalanda abbia ancora più fede nel Beato.

Una terza volta, il Beato, rispose a Kevatta, il capofamiglia: “Kevatta, non è così che insegno ai monaci: ‘Andate, monaci, fate la dimostrazione dei vostri poteri psichici ai laici vestiti di bianco’. “Kevatta, ci sono questi tre miracoli che ho dichiarato, avendoli direttamente conosciuti e realizzati. Quali tre? Il miracolo dei poteri psichici, il miracolo della telepatia, ed il miracolo dell’insegnamento.

Il miracolo dei poteri psichici

E qual è il miracolo dei poteri psichici? Prendiamo il caso dove un monaco adoperi abilmente numerosi poteri psichici. Essendo stato uno, diventa molti; essendo stato molti, ridiviene uno. Appare. Sparisce. Passa attraverso i muri, i bastioni e le montagne come se fosse spazio. Si immerge e esce dalla terra come se fosse acqua, cammina sull’acqua senza affondare come se si trattasse di terraferma. A gambe incrociate, vola in aria come un uccello alato. Con la sua mano, tocca ed accarezza il sole e la luna, così forti e potenti. Esercita l’influenza del suo corpo fino ai mondi di Brahma. Allora, qualcuno che ha fede e convinzione riesce ad adoperare numerosi poteri psichici … esercitando l’influenza del suo corpo fino ai mondi di Brahma. Riporta ciò a qualcuno che non ha né fede né convinzione, dicendogli, questo non è impressionante? Questo non è stupefacente? E’ grande il potere, è grande la prodezza di questo asceta! All’istante, l’ho visto adoperare numerosi poteri psichici… esercitando l’influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma’

Allora la persona senza fede né convinzione direbbe alla persona di fede e di convinzione: ‘Signore, esiste un incanto chiamato Incanto Gandhari per cui il monaco ha maneggiato numerosi poteri psichici … esercitando l’influenza del suo corpo fino ai mondi di Brahma’ Che cosa ne penseresti, Kevatta—è ciò che questo uomo senza fede né convinzione direbbe a quell’uomo di fede e di convinzione?”

“Sì, Venerabile Signore.”

“Quando vedo questo inconveniente del miracolo dei poteri psichici, Kevatta, mi sento inorridito, umiliato e disgustato dal miracolo dei poteri psichici.

Il miracolo della telepatia

E qual è il miracolo della telepatia? Prendiamo il caso dove un monaco legge le menti, gli avvenimenti mentali, i pensieri, le riflessioni degli altri esseri, degli altri individui, [dicendo] ‘Ecco ciò che pensi, sei ciò che pensi, tale è la tua mente.’

Allora, qualcuno che ha fede e convinzione riesce a leggere le menti … degli altri esseri … riporta questo a qualcuno che non ha né fede né convinzione, dicendogli, questo non è impressionante? Questo non è stupefacente? Che grande potere, che grande prodezza di questo asceta! All’istante, l’ho visto leggere le menti … di altri esseri…

“Allora la persona senza fede né convinzione direbbe alla persona di fede e di convinzione: ‘Signore, esiste un incanto chiamato Incanto Manika per cui il monaco ha letto nelle menti … di altri esseri… Che cosa ne penseresti, Kevatta—è ciò che questo uomo senza fede né convinzione direbbe a questo uomo di fede e di convinzione?”

“Sì, Venerabile Signore.”

“Quando vedo questo inconveniente del miracolo della telepatia, Kevatta, mi sento inorridito, umiliato, e disgustato dal miracolo della telepatia.

Il miracolo dell’insegnamento

E qual è il miracolo dell’insegnamento? Prendiamo il caso dove un monaco dispensa i suoi insegnamenti come segue: ‘Dirigi i tuoi pensieri così, non dirigerli così. Occupati delle cose così, non occupartene così.’ Questo, Kevatta è chiamato il miracolo dell’insegnamento.

Prendiamo il caso dove un Tathagata appare in questo mondo, valoroso e risvegliato. Insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, ammirevole a metà ed ammirevole alla fine. Proclama la santa vita, interamente perfetta, supremamente pura.

Un capofamiglia, o il figlio di un capofamiglia, a sentire il Dhamma, guadagna fiducia nel Tathagata e dice: ‘La vita di casa è una via povera e polverosa. La vita fuori da qui è come la grande aria. Non è facile vivendo cosi praticare la santa vita in modo totalmente perfetto, totalmente puro. E se radessi capelli e barba, indossassi gli abiti ocra, e lasciassi la vita di casa per l’ascetismo?

Dunque, qualche tempo dopo, eccolo che abbandona le sue ricchezze, grandi o piccole; lascia il cerchio della sua parentela, grande o piccolo; rade i suoi capelli e la sua barba, veste gli abiti ocra, e lascia la vita di famiglia per l’ascetismo. Così, vive le regole del codice monastico, vedendo il pericolo dei suoi errori. Compiuto in virtù, controlla i suoi sensi, sempre presente mentalmente, ed è contento.”

La lezione breve sulla Virtù

E come un monaco è virtuoso? Non uccidendo, si astiene dall’uccidere. Depone le sue armi, scrupoloso, misericordioso, compassionevole verso tutti gli esseri viventi. Ciò è parte della sua virtù.

Non rubando, si astiene dal rubare. Prende solamente ciò che è dato, accetta solamente ciò che è dato, non agisce furtivamente ma in modo puro. Anche questo è parte della sua virtù.

Abbandonando la vita familiare, vive la castità, solitario, si astiene dall’atto sessuale che è il modo del villano. Anche questo è parte della sua virtù.

Non mentendo, si astiene dal mentire. E’ sincero, si attiene alla verità, è fermo, affidabile, non inganna gli altri. Anche questo è parte della sua virtù.

Abbandonando le parole che seminano discordia si astiene da parole che seminano discordia. Ciò che ha sentito in questo luogo non lo racconta in un altro luogo per separare le persone assenti da quelle presenti. Ciò che ha sentito in un altro luogo non lo racconta in questo luogo per separare le persone presenti da quelle assenti. Così riconciliando ciò che si è diviso o cementando ciò che è unito, ama la concordia, gode e si compiace dell’armonia, proferisce parole che uniscono e non dividono. Anche questo è parte della sua virtù.

Abbandonando le parole ingiuriose, si astiene dal pronunciare parole ingiuriose. Pronuncia parole che sono dolci all’orecchio, affettuose, amorevoli, gentili, affascinanti e piacevoli alla gente in genere. Anche questo è parte della sua virtù.

Abbandonando la chiacchiera inutile, si astiene dalla chiacchiera inutile. Parla a tempo debito, dice ciò che è vero, relativo alla meta, al Dhamma ed al Vinaya. Esprime parole degne di valore, opportune, equilibrate, contenute, coerenti con la meta. Anche questo è parte della sua virtù.

Si astiene dal danneggiare il seme e la vita vegetale.

Mangia solamente una volta al giorno, rinunciando alla cena e al cibo in momenti non opportuni della giornata.

Si astiene dal danzare, dal cantare, dal suonare ed assistere a spettacoli.

Si astiene dall’indossare ghirlande e dall’usare profumi e cosmetici.

Si astiene da letti e sedie alte e lussuose.
Si astiene dall’accettare oro e denaro.

Si astiene dall’accettare cereali crudi … carne cruda … donne e ragazze … servi e serve … capre e pecore … pollame e maiali … elefanti, bestiame, giumente … terreni e proprietà.

Si astiene da svolgere incarichi per conto di altri … acquistare e vendere … commerciare con false bilance, falsi metalli e false misure … da corruzione, inganno e frode.

Si astiene dal mutilare, giustiziare, incarcerare, dalla masnada, dal saccheggio e dalla violenza.

Anche questo è parte della sua virtù.

La sezione intermedia sulla Virtù

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a danneggiare il seme e la vita vegetale come—piante arboree, gambi, nodi, germogli, semi—egli si astiene dal danneggiare il seme e la vita vegetale. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a consumare provviste come—cibo, bevande, vestiti, veicoli, quanto serve per dormire, profumi e carne—egli si astiene dal consumare provviste come queste. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti ad assistere a spettacoli come—danza, canto, musica strumentale, drammi, ballate, applaudire, cembali e tamburi, scene di lanterna magica, giochi acrobatici e prestidigitazione, combattimenti di elefanti, di cavalli, di bufali, di tori, di capre, di montoni, di galli, di quaglie, con bastoni, pugilato, lotta, esercitazioni, appelli e ordini militari—egli si astiene dall’assistere a spettacoli come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a giochi sventati ed oziosi come—gioco degli scacchi, giochi mondani, con stecchetti, con palla, con giocattoli di legno, dadi, sciarada muta o parlata, salto della corda ed altri—egli si astiene da giochi sventati ed oziosi come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, usano mobili alti e lussuosi come—letti alti, sontuosi, decorati e sfarzosi, vari tipi di copriletto usati come ornamento, tappeti in pelle di animale—egli si astiene dall’utilizzare dei mobili alti e lussuosi come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, usano profumi, cosmetici e altri prodotti di bellezza come—cipria, massaggi con unguenti, bagni profumati, fanghi, usare specchi, unguenti, ghirlande, profumi, creme, mascara, braccialetti, copricapo, bastoni da passeggio decorati, borracce ornate, spade, parasole di lusso, sandali decorati, turbanti, gioielli, fruste in coda di yak, abiti bianchi ornati con frange—egli si astiene dall’utilizzare profumi, cosmetici e altri prodotti di bellezza come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a conversare di argomenti triviali come—discutere di re, ladri, ministri di stato; di eserciti e di battaglie; di cibo e di bevande; di vestiti, mobili, ghirlande e profumi; di parenti; di veicoli; di villaggi, paesi, città, regioni; di donne e di eroi; di pettegolezzi; di morti; di teorie diverse [discussioni filosofiche sul passato e sul futuro], della creazione del mondo e del mare e interrogarsi se le cose esistono o non esistono—egli si astiene da argomenti triviali come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a dispute come—’ Tu comprendi questa dottrina e disciplina? Sono l’unico che comprende questa dottrina e disciplina. Come potresti comprendere questa dottrina e disciplina? La tua pratica è errata. La mia è giusta. Io sono coerente. Tu non lo sei. Ciò che bisogna dire all’inizio, lo dici alla fine. Ciò che bisogna dire alla fine, lo dici all’inizio. Ciò che hai esposto è stato confutato La tua dottrina è stata demolita. Va’ dunque, cerca di salvare la tua dottrina se sei capace!—egli si astiene da dispute come queste. Anche questo è parte della sua virtù.

“Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a portare messaggi o svolgere commissioni per altre persone come—re, ministri di stato, nobili guerrieri, brahmana, capifamiglia o giovani [che dicono]: ‘Va’ qui, va’ là, esegui questo incarico’—egli si astiene dal portare messaggi o svolgere commissioni per persone come queste. Anche questo è parte della sua virtù.

“Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, sono dediti a complottare, a persuadere, a insinuare, a sminuire e a procurarsi dei profitti personali, egli si astiene da questi modi errati di ottenere dei mezzi di sostentamento come questi. Anche questo è parte della sua virtù.

La grande Sezione sulla Virtù

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento attraverso arti divinatorie come: la chiromanzia; la chiaroveggenza; l’astrologia; l’oniromanzia; la frenologia; la myomanzia; l’onicomanzia; la geomanzia; la demonomanzia; la sciomanzia; la metagnomia; oblazioni, incantesimi e riti sacrificali—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento come questi.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento attraverso arti meschine come: stabilire il valore di gioielli, vestiti, bastoni, spade, lance, frecce, archi ed altre armi; donne, ragazzi, ragazze, servi e serve; elefanti, cavalli, bufali, tori, mucche, capre, montoni, pollame, quaglie, lucertole, roditori, tartarughe, ed altri animali—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento come questi.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento come predire:

i sovrani avanzeranno oltre confine; i sovrani avanzeranno oltre confine e ritorneranno; i nostri sovrani attaccheranno, ed i loro batteranno in ritirata; i loro sovrani attaccheranno, ed i nostri batteranno in ritirata ; ci sarà un trionfo per i nostri sovrani e la disfatta per i loro; ci sarà un trionfo per i loro sovrani e la disfatta per i nostri; così sarà il trionfo, così sarà la disfatta— egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento come predire:

ci sarà un’eclissi di luna; ci sarà un’eclissi di sole; ci sarà un occultamento di un pianeta; il sole e la luna seguiranno la loro orbita; il sole e la luna andranno fuori orbita; i pianeti seguiranno la loro orbita; i pianeti andranno fuori orbita; ci sarà una pioggia di meteoriti; il cielo si oscurerà; ci sarà un terremoto; ci sarà un fulmine a ciel sereno; ci sarà il sorgere, il tramontare, l’oscurare, il brillare del sole, della luna e dei pianeti; tale sarà l’effetto dell’eclissi di luna… il sorgere, il tramontare, l’oscurare, il brillare del sole, della luna e dei pianeti—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento come predire:

ci saranno delle piogge abbondanti; ci sarà una siccità; ci sarà abbondanza; ci sarà carestia;

ci saranno pace e sicurezza; ci sarà pericolo; ci sarà malattia; ci sarà assenza di malattia; o si guadagnano la vita contando, facendo della contabilità, calcolando, componendo della poesia, o insegnando delle arti e delle dottrine edonistiche—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento attraverso arti meschine come:

calcolare periodi propizi per i matrimoni, fidanzamenti, divorzi; praticare l’usura o fare investimenti e prestiti; essere attraente o repellente; curare le donne che hanno avuto degli aborti; riti di stregoneria o di magia nera per recare dei danni ad altre persone; divinazione con specchi, con una ragazza o con uno spirito; rendere culto al sole, al Grande Brahma, esorcismi, invocare la dea della fortuna—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento.

Laddove alcuni brahmana ed asceti, che vivono tramite le offerte dei fedeli, si mantengono con errati mezzi di sostentamento attraverso arti meschine come:

promettere doni ai deva in cambio favori; compiere profezie; demonologia; insegnare dei riti di protezione domestica; causare la virilità e l’impotenza; benedire aree fabbricabili; tenere bagni cerimoniali; offrire dei fuochi sacrificali; somministrare emetici, purganti, espettorati, diuretici, cure per il mal di testa; somministrare olio per le orecchie, colliri, medicine per il naso, unguenti e sieri; praticare la chirurgia, praticare la pediatria, somministrare erbe medicinali—egli si astiene da questi errati mezzi di sostentamento. Anche questo è parte della sua virtù.

Un monaco così virtuoso, affidandosi alla sua rinuncia, non vede nessun pericolo grazie alla sua virtù. Così come un nobile re guerriero che ha sconfitto i suoi nemici non vede nessun pericolo da parte dei suoi nemici, allo stesso modo il monaco così virtuoso, affidandosi alla sua rinuncia, non vede nessun pericolo grazie alla sua virtù. Dotato di questo nobile aggregato di virtù, è interiormente sensibile al piacere di essere risoluto. Così un monaco è compiuto in virtù.

Sobrietà dei sensi

E come un monaco custodisce le porte dei suoi sensi? Vedendo una forma con l’occhio, non si aggrappa a nessun particolare o dettaglio per cui—se dovesse dimorare senza controllo sulla facoltà visiva—il male, le qualità nocive come la cupidigia o l’angoscia potrebbero assalirlo. Sentendo un suono con l’orecchio… Odorando un profumo col naso… Gustando un sapore con la lingua… Provando una sensazione tattile col corpo… Conoscendo un oggetto del pensiero con la mente, non si aggrappa a nessun particolare o dettaglio per cui—se dovesse dimorare senza controllo sulla facoltà mentale—il male, le qualità nocive come la cupidigia o l’angoscia potrebbero assalirlo. Dotato di questo nobile controllo sulle facoltà dei sensi, è interiormente sensibile al piacere di essere risoluto. Così un monaco custodisce le porte dei suoi sensi.

E come un monaco coltiva la presenza mentale e la vigilanza? Quando cammina su e giù, agisce con presenza mentale e vigilanza. Quando guarda… quando tende e contrae le sue membra… quando indossa il suo mantello, la sua veste e porta la sua scodella… quando mangia, beve, mastica e gusta… quando urina e defeca… quando cammina, sta fermo, siede, si addormenta, si sveglia, parla e rimane silenzioso, agisce con presenza mentale e vigilanza. Così un monaco coltiva la presenza mentale e la vigilanza.

Contentezza

E come un monaco è contento? Come un uccello, ovunque vada, le sue ali sono il suo unico peso; così egli si accontenta degli abiti solo per riparare il suo corpo e di cibo elemosinato solo per soddisfare la sua fame. Ovunque vada, porta solamente lo stretto necessario. Così un monaco è contento.

Abbandono degli ostacoli

Dotato di questo nobile aggregato di virtù, questo nobile controllo delle facoltà dei sensi, questa nobile presenza mentale e questa nobile contentezza, cerca un luogo isolato: una foresta, l’ombra di un albero, una montagna, una gola, una caverna, una grotta, un boschetto, all’aria aperta, un pagliaio. Dopo il pasto, di ritorno dalla questua, siede con le gambe incrociate e mantiene il suo corpo eretto e la sua presenza mentale vigilante.

Abbandonando la cupidigia nei riguardi del mondo, egli dimora con una consapevolezza priva di cupidigia. Purifica la sua mente dalla cupidigia. Abbandonando la cattiva volontà e l’ira, egli dimora con una consapevolezza priva di cattiva volontà, rivolto al benessere di tutti gli esseri viventi. Purifica la sua mente dalla cattiva volontà e dall’ira. Abbandonando il torpore e l’indolenza, egli dimora con una consapevolezza priva di torpore ed indolenza, mentalmente presente, vigile, capace di percepire l’illuminazione mentale. Purifica la sua mente dal torpore e dall’indolenza. Abbandonando l’agitazione e l’ansia, egli dimora imperturbato, la sua mente internamente calma. Purifica la sua mente dall’agitazione e dall’ansia. Abbandonando il dubbio, egli dimora oltre l’incertezza, senza perplessità nei riguardi delle qualità mentali salutari. Purifica la sua mente dal dubbio.

Supponiamo che un uomo, dopo aver contratto un prestito, l’investa nei suoi affari. I suoi affari vanno a buon fine. Rimborsa i suoi vecchi debiti e gli restano anche risorse per mantenere la moglie. Potrebbe così riflettere: ‘Prima, avendo contratto un prestito, l’ho investito nei miei affari. Adesso i miei affari sono andati a buon fine. Ho rimborsato i miei vecchi debiti e mi restano risorse per mantenere mia moglie.’ A causa di ciò ne trarrebbe gioia e felicità.

O supponiamo che un uomo si ammali—subendo gravi dolori e sofferenze. Non mangia ed è molto debole. Col passar del tempo, riesce a guarire da questa malattia. Ritorna a mangiare e acquista di nuovo le forze. Potrebbe così riflettere: ‘Prima, ero malato… Adesso sono guarito da questa malattia. Mangio e ho acquistato di nuovo le mie forze.’ A causa di ciò ne trarrebbe gioia e felicità.

O supponiamo che un uomo sia imprigionato. Col passar del tempo, viene liberato, sano e salvo, senza perdere i suoi beni. Potrebbe così riflettere: ‘Prima, ero in prigione. Adesso sono libero, sano e salvo, senza aver perso i miei beni.’ A causa di ciò ne trarrebbe gioia e felicità.

O supponiamo che un uomo sia uno servo, succube degli altri, non potendo disporre del suo tempo. Col passar del tempo, acquista la libertà, non più succube degli altri, potendo disporre liberamente del suo tempo. Potrebbe così riflettere: ‘Prima, ero un servo… Adesso ho acquistato la libertà, non sono più succube degli altri, posso disporre del mio tempo come voglio.’ A causa di ciò ne trarrebbe gioia e felicità.

O supponiamo che un uomo, trasportando del denaro e dei beni, viaggi per una strada in una regione disabitata. Col passar del tempo, si allontana da questa regione disabitata, sano e salvo, senza perdere il suo denaro e i suoi beni. Potrebbe così riflettere: ‘Prima, trasportando del denaro e dei beni, viaggiavo per una strada in una regione disabitata. Adesso sono lontano da questa regione disabitata, sano e salvo, senza aver perso il mio denaro e i miei beni.’ A causa di ciò ne trarrebbe gioia e felicità.

Allo stesso modo, quando questi cinque ostacoli, esistenti in lui, non sono abbandonati, il monaco li considera come un debito, una malattia, una prigione, una schiavitù, una strada in una regione disabitata. Ma quando questi cinque ostacoli, esistenti in lui, sono abbandonati, li considera come una mancanza di debiti, una buona salute, una liberazione dalla prigione, un’indipendenza, un posto sicuro. Vedendo che sono stati abbandonati, ne è contento. Contento, ne è estasiato. Estasiato, il suo corpo si tranquillizza. Con il corpo tranquillo, è sensibile al piacere. Provando del piacere, la sua mente si concentra.

I quattro Jhāna

Completamente privo di sensualità, privo di qualità mentali nocive, egli entra e dimora nel primo assorbimento meditativo (jhāna): nato dal distacco, accompagnato dal pensiero distraente e dalla focalizzazione iniziale, pieno di gioia e di piacere. Egli compenetra e pervade, riempie e satura interamente questo corpo di estasi e di piacere nati dal distacco. Come un esperto barbiere o un suo garzone versa polvere di sapone in un bacile di metallo, la impregna d’acqua, la mescola e la strofina, in modo che sia completamente inumidita, satura dentro e fuori, senza farla gocciolare; allo stesso modo, il monaco impregna… interamente questo corpo di gioia e di piacere nati dal distacco. Non vi è una minima parte del suo corpo che non sia impregnata dalla gioia e dal piacere nati dal distacco.

Ciò è chiamato il miracolo dell’insegnamento.

Inoltre, avendo calmato sia il pensiero distraente sia la focalizzazione iniziale, raggiunta la serenità interiore, egli entra e dimora nel secondo assorbimento meditativo: nato dalla calma e dalla piena concentrazione privo del pensiero distraente e della focalizzazione iniziale, pieno d’estasi e di piacere. Egli compenetra e pervade, riempie e satura interamente questo corpo di estasi e di piacere nati dalla calma. Così come un lago con una sorgente sotterranea, non avendo affluenti da est, da ovest, da nord o da sud, riempito a volte da piogge abbondanti, in modo che la sorgente d’acqua sotterranea fuoriesca e completamente lo compenetri, lo imbeva, lo riempia e lo saturi d’acqua fresca, in modo che nessuna parte di esso ne sia priva; allo stesso modo, il monaco impregna… interamente questo corpo d’estasi e di piacere nati dalla calma. Non vi è una minima parte del suo corpo che non sia impregnata dall’estasi e dal piacere nati dalla calma.

Ciò è chiamato il miracolo dell’insegnamento.

Inoltre, con il venir meno dell’estasi, egli rimane equanime, mentalmente presente e consapevole, e fisicamente sensibile al piacere. Egli entra e dimora nel terzo assorbimento meditativo di cui i Nobili dichiarano: ‘Equanime e consapevole, egli dimora nel piacere.’ Egli compenetra e pervade, riempie e satura interamente questo corpo di piacere privo di estasi. Come in uno stagno con piante di loto, alcuni fiori, nascono e si sviluppano nell’acqua, rimangono immersi nell’acqua e si nutrono dal fondo, così che le loro radici sono compenetrate, impregnate, imbevute e sature d’acqua; allo stesso modo, il monaco impregna… interamente questo corpo di piacere privo di estasi. Non vi è una minima parte del suo corpo che non sia impregnata di piacere privo di estasi.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Inoltre, dopo aver abbandonato il piacere e il dolore—con la precedente scomparsa della gioia e del dolore– egli entra e dimora nel quarto assorbimento meditativo: purezza dell’equanimità e della presenza mentale, né piacere né dolore. Si siede, permeando il corpo di una pura e chiara presenza mentale. Così come se un uomo si fosse seduto avvolto dalla testa ai piedi da un telo bianco, così che non la minima parte del corpo rimanesse scoperta; allo stesso modo, il monaco si siede, permeando il corpo di una pura e chiara presenza mentale. Non vi è una minima parte del suo corpo che non sia permeata da una pura e chiara consapevolezza.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Conoscenza intuitiva

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso la conoscenza e la visione. Egli discerne: ‘Questo mio corpo è dotato di forma, composto dai quattro elementi primari, nato da madre e padre, nutrito di riso e di semola, soggetto all’impermanenza, a preoccupazioni, a sollecitazioni, alla dissoluzione ed alla dispersione. E questa mia coscienza è in questo mondo sostenuta e vincolata.’ Come se uno splendido gioiello di béryl—ad otto faccette, ben ripulito, chiaro, lucente, perfetto in ogni suo verso, con all’interno un riflesso blu, giallo, rosso, bianco o bruno—fosse osservato da un uomo di buona vista, che così riflette: ‘Questo è uno splendido gioiello di béryl, ad otto faccette, ben ripulito, chiaro, lucente, perfetto in ogni suo verso, con all’interno un riflesso blu, giallo, rosso, bianco o bruno.’ Allo stesso modo—la sua mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, la dirige e l’orienta verso la conoscenza e la visione. Egli discerne: ‘Questo mio corpo è dotato di forma, composto dai quattro elementi primari, nato da madre e padre, nutrito di riso e di semola, soggetto all’impermanenza, a preoccupazioni, a sollecitazioni, alla dissoluzione ed alla dispersione. E questa mia coscienza è in questo mondo sostenuta e vincolata.’

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Il corpo fatto dalla mente

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta a creare un corpo fatto di mente. Da questo corpo egli crea un altro corpo, dotato di forma, fatto di mente, completo in ogni sua parte, nel pieno delle sue facoltà. Come se un uomo, traendo una freccia dalla faretra, pensasse: ‘Questa è la faretra, questa è la freccia. La faretra è una cosa, la freccia un’altra, ma la freccia è stata tratta dalla faretra.’ O come se un uomo, traendo una spada dalla guaina, pensasse: ‘Questa è la spada, questa è la guaina. La spada è una cosa, la guaina un’altra, ma la spada è stata tratta dalla guaina.’ O come se un uomo, togliendo un serpente dalla sua muta, pensasse: ‘Questo è il serpente, questa è la muta. Il serpente è una cosa, la muta un’altra, ma il serpente è stato tolto dalla muta.’ Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, il monaco la dirige e l’orienta a creare un corpo fatto di mente. Da questo corpo egli crea un altro corpo, dotato di forma, fatto di mente, completo in ogni sua parte, nel pieno delle sue facoltà.

Poteri sovrumani

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso i poteri sovrumani. Egli controlla molteplici poteri sovrumani. Essendo stato uno diventa molti; essendo stato molti diventa uno. Appare. Svanisce. Attraversa muri, pendii e montagne come se fossero spazio vuoto. Si immerge e fuoriesce dalla terra come se fosse acqua. Cammina sull’acqua senza affondare come se fosse terraferma. Con le gambe incrociate si libra in aria come un uccello. Con la sua mano tocca ed accarezza persino il sole e la luna così grandiosi e potenti. Egli esercita la propria influenza sino ai mondi lontani di Brahma. Come un abile vasaio o il suo apprendista ricava vasi da un pezzo di creta o argilla, o come un abile scultore di avorio o il suo apprendista ricava dall’avorio ogni tipo di oggetti, o come un abile orafo o il suo apprendista ricava dall’oro ogni tipo di oggetti d’oro; allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile.—il monaco la dirige e l’orienta verso i poteri sovrumani … Egli esercita la propria influenza sino ai mondi lontani di Brahma.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso l’udito divino. Egli sente—per mezzo dell’udito divino, purificato e sovrumano—i due tipi di suoni: divini ed umani, sia da vicino sia da lontano. Come se un uomo, viaggiando lungo una strada, sentisse i suoni di timpani, di piccoli tamburi, di trombe, di cembali, e di altri strumenti. Egli così riconosce: ‘Questo è il suono dei timpani, questo è il suono dei piccoli tamburi, questo è il suono delle trombe, questo è il suono dei cembali e così via’. Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile—il monaco la dirige e l’orienta verso l’udito divino. Egli sente—per mezzo dell’udito divino, purificato e sovrumano—i due tipi di suoni: divini ed umani, sia da vicino sia da lontano.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Leggere nella mente

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso la conoscenza dei pensieri altrui. Conosce i pensieri d’altri esseri, di altre persone. Egli discerne una mente con cupidigia come una mente con cupidigia, ed una mente senza cupidigia come una mente senza cupidigia. Discerne una mente con avversione come una mente con avversione, ed una mente senza avversione come una mente senza avversione. Discerne una mente con illusione come una mente con illusione, ed una mente senza illusione come una mente senza illusione. Discerne una mente limitata come una mente limitata, ed una mente confusa come una mente confusa. Discerne una mente ampia come una mente ampia, ed una mente inerte come una mente inerte. Discerne una mente superiore [non ad un livello sublime] come una mente superiore, ed una mente inferiore come una mente inferiore. Discerne una mente concentrata come una mente concentrata, ed una mente non concentrata come una mente non concentrata. Discerne una mente liberata come una mente liberata, ed una mente non liberata come una mente non liberata. Come se una ragazza—o un ragazzo—amante della bellezza, mirandosi allo specchio, notasse delle impurità o dei difetti sul proprio viso se vi fossero. Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile—il monaco la dirige e l’orienta verso la conoscenza dei pensieri altrui. Conosce i pensieri d’altri esseri, di altre persone. Egli discerne una mente con cupidigia come una mente con cupidigia, ed una mente senza cupidigia come una mente senza cupidigia… una mente liberata come una mente liberata, ed una mente non liberata come una mente non liberata.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

Ricordi delle vite passate

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso la conoscenza del ricordo delle precedenti esistenze. Egli è memore delle sue molteplici esistenze passate, una nascita, due nascite, tre nascite, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, cento, mille, centomila, innumerevoli evi cosmici [ricorda]: “Là avevo tale nome, appartenevo a quella famiglia, avevo tale sembianza. Tale era il mio cibo, i miei piaceri e le mie sofferenze, così fu la fine della mia vita. Trapassando da quello stato, rinacqui in un’altra esistenza. In quell’altra esistenza avevo tale nome, appartenevo a quella famiglia, avevo tale sembianza. Tale era il mio cibo, i miei piaceri e le mie sofferenze, così fu la fine della mia vita Trapassando da quell’esistenza, rinacqui in questo mondo, e così via.’ Così egli è memore delle sue molteplici esistenze passate, ognuna in ogni particolare e dettaglio. Come se un uomo andasse dal suo villaggio ad un altro villaggio, e poi da questo villaggio ad un altro villaggio, e poi da questo tornasse di nuovo al suo villaggio. Così riflette: ‘Sono tornato al mio villaggio dopo essere stato in quel villaggio. In quel villaggio così stavo in piedi, così mi sedevo, così parlavo e restavo silenzioso. Da quel villaggio mi sono recato a quest’altro villaggio, e così stavo in piedi, così mi sedevo, così parlavo e restavo silenzioso. Da quel villaggio sono ritornato al mio.’ Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile—il monaco la dirige e l’orienta verso la conoscenza del ricordo delle precedenti esistenze. Egli è memore delle sue molteplici esistenze passate… in ogni dettaglio.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

La scomparsa e la riapparizione degli esseri

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso la conoscenza dell’apparire e sparire degli esseri. Egli vede—con l’occhio divino, purificato e sovrumano—gli esseri sparire e riapparire, discerne se sono volgari e nobili, belli e brutti, felici e infelici in base al loro kamma: ‘Questi esseri—non retti in condotta fisica, verbale e mentale, che ingiuriavano i Nobili, avevano false visioni ed agivano sotto la loro influenza—alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, sono riapparsi, in una cattiva destinazione, nei mondi inferiori, nei reami infernali. Ma questi esseri—retti in condotta fisica, verbale e mentale, che non ingiuriavano i Nobili ed avevano rette visioni ed agivano sotto la loro influenza—alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, sono riapparsi in buone destinazioni, nei reami celesti.’ Così—con l’occhio divino, purificato e sovrumano—vede gli esseri sparire e riapparire e discerne se sono volgari e nobili, belli e brutti, felici e infelici in base al loro kamma. Come se un uomo di buona vista, sul tetto di un grande palazzo situato nella piazza centrale [di un borgo], vedesse delle persone entrare in una casa, lasciarla, camminare lungo la strada per poi sedersi nella piazza centrale. Così riflette: ‘Queste persone sono entrate in una casa, l’hanno lasciata, hanno camminato lungo la strada, e si sono seduti nella piazza centrale.’ Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile—il monaco la dirige e l’orienta verso la conoscenza dell’apparire e sparire degli esseri.

Ciò è chiamato il miracolo dell’istruzione.

La fine delle fermentazioni mentali

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile, egli la dirige e l’orienta verso la conoscenza della distruzione degli influssi mentali impuri. Egli discerne che ‘Questo è il dolore… Questa è l’origine del dolore… Questa è la cessazione del dolore… Questo è il sentiero che conduce alla cessazione del dolore… Questa è l’origine degli influssi mentali impuri… Questa è la cessazione degli influssi mentali impuri… Questo è il sentiero che conduce alla cessazione degli influssi mentali impuri.’ La sua mente, perfetta in conoscenza e visione, è liberata dagli influssi impuri della sensualità, dagli influssi impuri del divenire, dagli influssi impuri dell’ignoranza. Con la liberazione, c’è la conoscenza: ‘Il risveglio.’ Egli discerne che ‘La nascita è distrutta, la vita santa è stata vissuta, compiuto l’opera. Non ci sarà più alcuna rinascita in questo mondo.’ Come se su una sponda di un lago di montagna—con acque chiare, limpide e trasparenti—ci fosse un uomo di buona vista e guardasse le conchiglie, la ghiaia, i ciottoli, e i tanti pesci e pensasse: ‘Questo lago è chiaro, limpido, e trasparente. Vi sono conchiglie, ghiaia, ciottoli, e pesci.’ Allo stesso modo—con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile—il monaco la dirige e l’orienta verso la conoscenza della distruzione degli influssi mentali impuri.

Ecco i tre miracoli che dichiaro, Kevatta, avendoli conosciuti e realizzati direttamente personalmente.

Conversazioni con gli dei

Una volta, Kevatta, questo pensiero sorse nella coscienza di un certo monaco in questo comunità stessa di monaci: ‘Dove dunque questi quattro grandi elementi—la proprietà della terra, la proprietà liquida, la proprietà ignea, e la proprietà eolica—cessano senza ritorno? Raggiunse, allora, un tale stato di concentrazione che la strada che conduce fino agli dei apparve alla sua mente concentrata.

Si avvicinò allora agli dei del seguito dei Quattro Grandi Re e, arrivando, chiese loro: ‘Amici, dove dunque questi quattro grandi elementi—la proprietà della terra, la proprietà liquida, la proprietà ignea, e la proprietà eolica—cessano senza ritorno?’

Detto questo, gli dei del seguito dei Quattro Grandi Re risposero al monaco: ‘Non sappiamo dove questi quattro grandi elementi … cessano senza ritorno.’ Ci sono i Trentatré dei che sono più elevati e più sublimi di noi. Dovrebbero sapere"…

Il monaco si avvicinò, allora, ai Trentatré dei e arrivando, chiese loro: ‘Amici, dove questi quattro grandi elementi… cessano essi senza ritorno? Detto questo, i Trentatré dei risposero al monaco: ‘Non sappiamo dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno. Ma c’è Sakka, il re degli dei che è più elevato e più sublime di noi. Dovrebbe sapere"…

Il monaco si avvicinò a Sakka, il re degli dei, e, arrivando, gli chiese: ‘Amico, dove que questi quattro grandi elementi… cessano essi senza ritorno? Detto questo, Sakka, il re degli dei, rispose al monaco: “Non so dove i quattro grandi elementi… cessano senza ritorno. Ma ci sono gli dei Yama che sono più elevati e più sublimi di me. Dovrebbero sapere"…

Gli dei Yama risposero: ‘Non sappiamo… Ma c’è il dio chiamato Suyama… dovrebbe sapere’…

Suyama disse: ‘Non so … Ma c’è il dio chiamato Santusita… dovrebbe sapere’…

Santusita disse: ‘Non so … Ma ci sono gli dei Nimmanarati… dovrebbero sapere… ‘.

Gli dei Nimmanarati dissero: ‘Non sappiamo… Ma c’è il dio chiamato Sunimmita… dovrebbe sapere’…

Sunimmita disse: ‘Non so… Ma ci sono gli dei Paranimmitavasavatti… dovrebbero sapere… ‘.

Gli dei Paranimmitavasavatti dissero: ‘Non sappiamo… Ma c’è il dio chiamato Paranimmita Vasavatti… dovrebbe sapere’…

Il monaco si avvicinò al dio Vasavatti e arrivando, gli chiese: ‘Amico, dove questi quattro grandi elementi … cessano essi senza ritorno?

Detto questo, il dio Vasavatti rispose al monaco: ‘Non so dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno. Ma ci sono gli dei del seguito di Brahma che sono più elevati e più sublimi di me. Dovrebbero sapere dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno’…

Il monaco raggiunse allora un tale stato di concentrazione che gli dei del seguito di Brahma apparvero alla sua mente concentrata. Si avvicinò allora agli dei del seguito di Brahma e, arrivando, chiese loro: ‘Amici, dove questi quattro grandi elementi—la proprietà della terra, la proprietà liquida, la proprietà ignea, e la proprietà eolica—cessano senza ritorno?

Detto questo, gli dei del seguito di Brahma risposero al monaco: ‘Non sappiamo dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno. Ma c’è Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l’Inconquistato, l’Onniveggente, l’Onnipotente, il Signore Sovrano, il Creatore di Tutto ciò che è stato e che sarà. è più elevato e più sublime di noi. Dovrebbe sapere dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno’…

‘Ma dov’è, amici, il Grande Brahma, adesso’?

‘Monaco non sappiamo dove stia Brahma. Ma, quando risplende la luce e il suo fulgore, egli appare. Perché questi sono i segni dell’apparizione di Brahma.’

Poco dopo apparve Brahma.

Il monaco si avvicinò al Grande Brahma e gli chiese: ‘Amico, dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno’?

Detto questo, il Grande Brahma disse al monaco: ‘Io, monaco, sono Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l’Inconquistato, l’Onniveggente l’Onnipotente, il Signore Sovrano, il Creatore di Tutto ciò che è stato e che sarà.’

Una seconda volta, il monaco disse al Grande Brahma: ‘Amico, non vi ho chiesto se siete Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l’Inconquistato, l’Onniveggente, l’Onnipotente, il Signore Sovrano, il Creatore di Tutto ciò che è stato e che sarà. Vi ho chiesto dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno?’ Una seconda volta, il Grande Brahma disse al monaco: ‘Io, monaco, sono Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l’Inconquistato, l’Onniveggente l’Onnipotente, il Signore Sovrano, il Creatore di Tutto ciò che è stato e che sarà.’

Una terza volta, il monaco disse al Grande Brahma: ‘Amico, non vi ho chiesto se siete Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l’Inconquistato, l’Onniveggente, l’Onnipotente, il Signore Sovrano, il Creatore di Tutto ciò che è stato e che sarà. Vi ho chiesto dove questi quattro grandi elementi… cessano senza ritorno?’

Allora, il Grande Brahma, conducendo il monaco in disparte, gli disse: ‘Questi dei del seguito di Brahma credono: ‘Non c’è niente che il Grande Brahma non conosca. Non c’è niente che il Grande Brahma non veda. Non c’è niente di cui il Grande Brahma non abbia conoscenza. Non c’è niente che il Grande Brahma non abbia realizzato.’ è per ciò che non ho detto nella loro presenza che nemmeno io, non so dove questii quattro grandi elementi… cessano senza ritorno. Perché hai agito male, hai agito in modo scorretto, evitando il Beato per cercare altrove una risposta a questa domanda. Torna immediatamente dal Beato e ponigli questa domanda. Importa poco come risponderà, dovrai prenderlo a cuore.’

Allora— come un uomo forte potrebbe distendere il suo braccio piegato, o piegare il suo braccio disteso—il monaco sparì dal Mondo di Brahma ed apparve davanti a me. Inchinatosi, si sedette ad un lato. Sedutosi là, mi disse: ‘Venerabile Signore, dove questii quattro grandi elementi—la proprietà della terra, la proprietà liquida, la proprietà ignea, e la proprietà eolica—cessano senza ritorno?’

Detto questo, gli dissi: “Un tempo, monaco, dei pescatori presero un gabbiano e alzarono la vela nel loro vascello. Quando non potevano vedere più la riva, rilasciavano il gabbiano. Volando verso l’alto ad est, al sud, all’ovest, al nord, ed in tutte le direzioni della bussola. Se vedeva la riva in qualche direzione, volava in quella direzione. Se non vedeva la riva in una direzione, ritornava sempre dritto verso il vascello. Parimenti, monaco, essendo andato tanto lontano come il Mondo di Brahma in questua di una risposta alla tua domanda, sei ritornato da me.

Non dovresti formulare la tua domanda in questo modo. Dove questi quattro grandi elementi—la proprietà della terra, la proprietà liquida, la proprietà ignea, e la proprietà eolica—cessano senza ritorno? Piuttosto, dovresti formularla come segue:

Dove l’acqua, la terra, il fuoco ed il vento
non riposano su nulla?
Dove il lungo e il corto,
il grossolano e il sottile,
il bello ed il brutto,
il nome e la forma
arrivano al loro termine?
‘E la risposta a ciò è:
La coscienza illimitata,
assoluta, ultima:

In questa mondo l’acqua, la terra, il fuoco ed il vento
non riposano su nulla.
In questo mondo
il lungo e il corto,
il grossolano e il sottile,
il bello ed il brutto,
il nome e la forma
arrivano tutti al loro termine.
Con la cessazione della [attività di] coscienza
ogni cosa arriva, in questo mondo, al suo termine.’

Ecco questo disse il Beato. Gratificato, Kevatta, il capofamiglia fu incantato dalle parole del Beato.